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sabato 26 novembre 2016

Regione Lombardia: Incarichi Illeciti ad Agenzia e Portale Lavoro


Regione Lombardia, “896 incarichi illeciti da Agenzia e portale per la ricerca di lavoro. 
Esborsi illegittimi per 13 milioni”

L'accusa della procura della Corte dei conti sulla gestione del'Agenzia per la formazione e sul portale "Fil borsa lavoro Lombardia", finanziate anche con fondi comunitari per 20 milioni. "Ricorso spropositato ad affidamenti di incarichi professionali e di consulenze esterne". Citazione per quattro persone, danno erariale stimato in mezzo miliardo.

E’ il portale della Regione Lombardia per agevolare la ricerca di un lavoro, e in effetti ha concorso all’erogazione di “896 collaborazioni esterne illecite, in favore di 515 prestatori”, per un “esborso contra-legem in misura pari ad euro 12.978.672“, conteggiati dal 2005 al 2010. E’ l’accusa della procura presso la Corte dei conti della Lombardia, che in base agli accertamenti svolti dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano, ha appena chiuso un primo filone di un’indagine sulla gestione dell’Agenzia Regionale per l’Istruzione, la Formazione e il Lavoro“.

L’agenzia è un ente della Regione “che ha ottenuto – spiega la stessa Procura – l’assegnazione di fondi comunitari, tra cui circa 20 milioni di euro per la progettazione e costruzione di un portale in grado di garantire offerta di lavoro ai cittadini”. Nel mirino dell’inchiesta coordinata dal Procuratore regionale Salvatore Pilato e diretta dai pm Barbara Pezzilli e Alessandro Napoli, anche il portale “Fil Borsa Lavoro Lombardia“.

Nei giorni scorsi, la Procura contabile ha emesso un primo atto di citazione nei confronti di quattro presunti responsabili, in relazione “a 117 consulenze assegnate nell’anno 2005, per un esborso complessivo di euro 1.206.265,08, contestando un danno erariale pari a 556.160,41 euro“, si legge in una nota della Procura contabile. Ulteriori indagini sui “pregiudizi patiti dall’Erario in relazione a tale vicenda” sono ancora in corso.

Gli accertamenti svolti finora, secondo i pm, “hanno consentito di riscontrare una scopertura finanziaria, dovuta alla mancata registrazione di impegni nella contabilità dell’Ente con conseguente generazione di fittizie disponibilità sui capitoli di spesa, poi presumibilmente utilizzate per finanziarne altre di diversa natura, che la Regione Lombardia ha dovuto ripianare con un contributo straordinario di euro 2.500.000“.

Nel corso dell’inchiesta “sono state individuate le principali cause del disavanzo: la non corretta contabilizzazione degli impegni di spesa inerenti il Portale Fil Borsa Lavoro Lombardia, il ricorso spropositato ad affidamenti di incarichi professionali e di consulenze esterne, in violazione della normativa di riferimento, impegnando parte delle relative spese su capitoli dedicati ai progetti, l’illegittima assunzione di personale dirigente a tempo determinato oltre i limiti previsti dalla normativa, la distribuzione, a tutto il personale, di premi incentivanti in assenza della verifica del raggiungimento di specifici parametri di rendimento”.

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Ci riuniamo periodicamente in Camera del Lavoro Milano 
- Corso di Porta Vittoria 43 - Sala Fiom 2° piano. 
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Riunione Periodica : Martedì 6-12-2016


Riunione Periodica MDD 
Martedì 6-12-2016
presso c.so Porta Vittoria 43
Camera del Lavoro di Milano
secondo piano Sala Fiom 

ODG: 

DOCUMENTI 
ASSOCIAZIONE

VARI APPUNTAMENTI CON 
AVVOCATI GIUSLAVORISTI

ED AVVOCATI DELLA CAMERA DEL LAVORO
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giovedì 17 novembre 2016

23-11-2016 Riunione Periodica MDD



23-11-2016
 dalle ore 15:00 alle ore 18:00
Riunione Periodica MDD , secondo piano Sala Fiom 
presso Camera del Lavoro di Milano
corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano


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domenica 13 novembre 2016

SIA Sostegno Disoccupati INPS


 Come richiedere la social card e avere fino a 400 euro.
 E' già possibile 
richiedere SIA, il sostegno INPS per i disoccupati e le famiglie povere: 
ecco come fare e gli importi.
SIA (Sostegno Inclusione Attiva) è la #Social Card #Inps dedicata alle famiglie in situazione di bisogno, una misura contro la povertà e i disoccupati. 

Permette di ottenere un importo mensile di 80 euro a persona, fino ad un massimo di 400 euro. Per 
poter ottenere il beneficio è necessario che i beneficiari accettino di partecipare ad un progetto di 
attivazione sociale e lavorativa per migliorare la propria situazione. 
Il progetto è gestito dal Comune o dall'Ambito territoriale. 

Vediamo i requisiti base.

Requisiti social card SIA:

Per poter presentare il modulo di richiesta di SIA, 
la social card Inps per le famiglie nel bisogno e con disoccupati,
 è necessario possedere i seguenti requisiti:

cittadinanza italiana o comunitaria
 (per gli stranieri è necessario il permesso
 di soggiorno e 2 anni di residenza in Italia);

il nucleo familiare deve includere un minorenne, una donna in stato di gravidanza 
(almeno 5 mesi) o un disabile;

non possedere autoveicoli con immatricolazione nei dodici mesi precedenti alla domanda;

non possedere autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc o moto-veicoli di cilindrata superiore a 250 cc, con immatricolazione avvenuta nei tre anni precedenti la richiesta;

ISEE 2016 che non superi i 3.000 euro;

sostegni economici che non superino i 600 euro mensili;

nessun componente del nucleo che percepisca indennità di #Disoccupazione.
Inps: gli importi di SIA e come presentare la domanda
Gli importi spettanti per la SIA corrispondono a circa 80 euro mese a persona. 
Per cui le famiglie con un solo componente percepiranno 80 euro, quelle con 2 componenti 160 e via dicendo fino a quelle con più di 4 componenti, che percepiranno 400 euro. 
È possibile presentare la domanda per SIA già dal 2 
settembre, presso il comune di appartenenza (sarà il comune ad accertare il possesso dei requisiti ed 
inoltrare la domanda all'Inps). Verrà stilata una graduatoria con punteggi, in base alle condizioni della famiglia. Il modulo è reperibile sia presso lo stesso comune, che sul sito INPS  . 
Le somme verranno 
accreditate entro 2 mesi dalla domanda ed entro i successivi 60 giorni verrà attivato il progetto 
personalizzato.

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sabato 12 novembre 2016

Voucher : Ecco le Nuove Regole


Voucher, un sms prima del lavoro altrimenti scatta la multa. Ma non ci sono gli indirizzi specifici
Ecco le nuove regole per chi usa i buoni. I datori di lavoro, tuttavia, devono mandare una mail e il messaggio a un numero riservato ai lavoratori intermittenti
I sindacati sul piede di guerra, l'incremento delle irregolarità riscontrate dagli ispettori del lavoro nelle situazioni lavorative pagate tramite voucher, e il boom che i buoni lavoro hanno avuto negli ultimi anni, hanno spinto il governo a muoversi in fretta e ad accogliere la proposta del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di Giuliano Poletti e ad intervenire sul Jobs Act integrandolo con disposizioni che regolamentassero i lavori accessori. Da oggi entrano in vigore le nuove regole. I voucher sono diventati tracciabili e sono in arrivo sanzioni salate per quegli imprenditori che li utilizzavano in modo illecito: ora rischiano fino a 2.400 euro di multa.


LE NOVITÀ IN PILLOLE
Un imprenditore che voglia assumere un lavoratore con un voucher deve comunicarlo almeno un'ora prima dell'avvio della prestazione.
Finora doveva comunicarlo fino a 30 giorni dopo la prestazione.
 Ciò permetteva ad alcuni datori di lavoro di ricorrere ai voucher come espediente per giustificare la presenza in azienda di dipendenti in nero
Devono essere comunicati i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, 
oltre a luogo e durata della prestazione.
La comunicazione può avvenire mandando un sms oppure inviando una mail alla sede territoriale dell'Ispettorato del Lavoro. Non sono consentite comunicazione cartacee
La legge non indica in maniera specifica il numero o la casella di posta elettronica da utilizzare per l'invio. Tuttavia si possono utilizzare gli account dedicati al lavoro intermittente (sms al numero 3399942256 oppure email all'indirizzo intermittenti@pec.lavoro.gov.it)
L'obbligo di comunicazione non vale per gli enti pubblici, le attività non commerciali, le famiglie e il lavoro domestico
Un'eccezione anche per il lavoro agricolo: si devono comunicare i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore relativi all'utilizzo in un arco di tempo fino a tre giorni, ma non i dati su inizio e fine della prestazione
In caso di omessa comunicazione è prevista una sanzione tra i 400 e i 2.400 euro per ogni lavoratore
Si tratta di una rivoluzione già annunciata nei mesi scorsi e con cui ora imprenditori e lavoratori dovranno imparare a familiarizzare. Con una complicazione non da poco: non ci sono l’indirizzo mail e il numero sms specifici per le prestazioni a voucher.
ORA SI CAMBIA
Le novità principali sono due: i datori dovranno comunicare all'Inps via mail o sms almeno un'ora prima dall'inizio della prestazione, i dati del lavoratore (o il suo codice fiscale), la durata e la sede della prestazione; mentre l'altra riguarda le sanzioni cui gli imprenditori trasgressori andranno incontro e che potranno arrivare fino a 2400 euro.
I NUMERI IN TOSCANA
La rivoluzione dei voucher interessa almeno 4000 lavoratori toscani stando ai dati forniti dall'Inps e aggiornati al 2015, anno in cui sono stati venduti quasi 8 milioni di buoni lavoro, in aumento di 3,5 milioni rispetto al 2014.
CHI PUÒ RICHIEDERLI
Possono stipulare rapporti di lavoro tramite voucher sia imprenditori che enti senza fino di lucro che famiglie. Si tratta quindi di: casalinghe, pensionati, studenti nei periodi di vacanza, cassintegrati, titolari d'indennità di disoccupazione, lavoratori a tempo parziale, lavoratori autonomi, dipendenti pubblici e privati. Nel caso di società appaltatrici di servizi è possibile ricorrere ai buoni lavoro solo per attività di stewarding, ovvero di sorveglianza durante partite di calcio.
QUANTO VALGONO
 Carrefour, colosso della grande distribuzione inizió a pagare una decina di suoi dipendenti interinali con i voucher scatenando la rabbia dei sindacati e, ovviamente, dei dipendenti. Perché? Perché il dipendente pagato con i buoni lavoro non ha diritto a ferie, malattia, disoccupazione e a tutti gli altri indennizzi. Discorso diverso per la pensione perché i voucher valgono ai fini previdenziali. Il valore orario di ogni buono è di 10 euro, di cui: 7,50 euro netti vanno al lavoratore 
mentre 2,50 all'Inail e all'Inps.
IL DECRETO
Le novità del nuovo decreto legislativo. Il Decreto legislativo del 24 settembre 2016 numero 185 "Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo n.81/2015" è entrato in vigore sabato scorso. Il Governo intende stringere la morsa sul lavoro nero 
e cercare di mettere un freno al precariato.
Ecco, in sintesi cosa cambia per il lavoratore e il datore.
TRACCIABILITÀ
I committenti (imprenditori non agricoli o professionisti ) se richiedono i voucher per pagare prestazioni di lavoro accessorio devono, almeno un'ora prima dell'avvio della prestazione, comunicare alla sede territoriale dell'Ispettorato Nazionale del lavoro, via sms o posta elettronica, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, oltre a luogo e durata della prestazione.
La novità sta nelle tempistiche: fino a ieri il datore di lavoro era comunque tenuto a trasmettere i dati del lavorare all'istituto di previdenza sociale ma aveva tempo fino 30 giorni e non era necessario precisare l'arco temporale della prestazione accessoria pagata con i voucher. Ciò permetteva ad alcuni datori di lavoro di ricorrere ai voucher come espediente per giustificare la presenza, in azienda, di dipendenti senza un regolare contratto di lavoro.
BADANTI, COLF E BABY SITTER
L'obbligo della comunicazione all'Inps non vale per le famiglie, che, infatti, sono esentate dal trasmettere i dati della baby sitter e le ore del suo impegno in casa. 
Stesso discorso vale per badanti e colf.
TUTTO VIA SMS O MAIL
Niente più moduli cartacei, la comunicazione all'Inps può avvenire mandando un sms o mandando una mail. Per ulteriori indicazioni in merito 
a questo punto sarà necessario aspettare future disposizioni.
CAOS SUGLI INDIRIZZI
La legge non indica in maniera specifica il numero o la casella di posta elettronica da utilizzare per l’invio. Nella relazione di accompagnamento del decreto correttivo viene precisato che la comunicazione preventiva dovrà essere svolta utilizzando le forme previste per il lavoro intermittente (sms al numero 3399942256 o email all’indirizzo intermittenti@pec.lavoro.gov.it). Tuttavia finora non ci sono norme o atti amministrativi che confermano questa conclusione. Fino a quando il Ministero non darà indicazioni al riguardo, la strada più cauta sarebbe quella di inviare l’sms oppure le mail agli indirizzi esistenti per il lavoro intermittente. In questo modo sarebbe conferita “data certa” all’invio, e sarebbero rispettate in pieno le finalità antifraudolente della norma.
IL SETTORE AGRICOLO
Merita un discorso a parte. Anche gli imprenditori agricoli hanno l'obbligo della comunicazione dei dati, sede e durata del rapporto lavorativo all'Inps ma hanno a disposizione tre giorni per farlo.In questo settore è diverso anche il valore economico dei voucher : la retribuzione oraria dei dipendenti agricoli varia da provincia a provincia.
IL TETTO SALARIALE
I committenti possono ricorrere ai voucher per compensi per un massimo di 2mila euro all'anno per ciascun lavoratore ma i compensi complessivi dati dalla somma dei compensi di tutti i lavoratori a voucher non possono superate i 7mila euro netti annui.
MULTE SALATE
Infine le multe. Per tutelare i lavoratori i datori di lavoro che non comunicheranno i loro dati o che saranno trovati in regime di irregolarità rischiano una sanzione amministrativa da 400 a 2.400 euro moltiplicate per ciascun lavoratore di cui è mancata la comunicazione.

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PAGINA MDD




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giovedì 10 novembre 2016

Assegno all' Agenzia non al Disoccupato



Al via da novembre l’assegno anti-disoccupazione 
NON PER IL DISOCCUPATO ma per l' AGENZIA

Da 1.000 fino a 5mila euro, il bonus per la ricollocazione sarà erogato dall’Anpal e sarà tanto più alto quanto più fragile è la posizione del senza lavoro, personalizzato sulla base di un ‘rating’ fissato con un algoritmo e condizionato al reale impegno a trovare un lavoro: niente assegno all’agenzia per l’impiego che non si impegna, niente Naspi al disoccupato che rifiuta un contratto congruo. «Siamo pronti per fare partire già questo mese la fase sperimentale, mettendo a disposizione un primo blocco di circa 30mila assegni da offrire su tutto il territorio nazionale per poi estenderlo a tutti i richiedenti nella prima parte del 2017», annuncia all’Adnkronos Maurizio Del Conte, presidente della neonata Agenzia per le politiche attive per il lavoro, sottolineando come si tratti della «prima vera misura di politica attiva nazionale».

Nella fase sperimentale la scelta dei disoccupati ai quali verrà offerto il bonus avviene con metodi statistici, con un sistema ovviamente randomizzato che potrebbe suscitare qualche polemica ma è garanzia di non discriminatorietà.

L’assegno, spendibile entro 12 mesi, va all’operatore 
(agenzie di impiego ecc.) 
che lo potrà incassare solo se colloca il disoccupato. 

Questi a sua volta incorre in sanzioni se rifiuta offerte di lavoro valide, dall’erosione della Naspi fino alla revoca. Il tutto con l’obiettivo di superare il concetto di sussidi passivi e favorire la ricollocazione. Una volta a regime il sistema funzionerà così: sul sito dell’Anpal (che sarà attivato a breve e prenderà il posto di ‘Cliclavoro’) il disoccupato con almeno 4 mesi di Naspi effettua online la Did, dichiarazione di immediata disponibilità, e inserisce tutte le informazioni necessarie per stilare il suo profilo, dalla scolarizzazione, alle competenze, area geografica, durata disoccupazione, tra le altre. Qui un algoritmo elabora in automatico il profilo occupazionale, il profiling appunto, un indicatore di distanza dal mercato del lavoro che si riassume con un numero da 0 a 1 che gli dà diritto all’assegno di ricollocazione. Quindi per esempio chi segna uno ‘score’ di 0,5 ha il 50% delle possibilità di trovare lavoro, chi segna 1 avrà l’assegno più alto (5mila euro), chi segna 0 quello più basso (mille) e nel mezzo tutti i decimali possibili a cui corrisponde dunque una diversa entità dell’assegno entro la forchetta 1.000-5.000. «Più alta è la distanza del disoccupato dal mercato del lavoro, più alto sarà l’assegno e quindi l’aiuto a rientrare nel mercato», commenta il giuslavorista. «Una rivoluzione culturale, un cambio di prospettiva – conclude Del Conte – una volta il futuro di chi restava senza lavoro erano gli ammortizzatori, oggi è cercare un nuovo posto di lavoro».




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domenica 6 novembre 2016

Riunione Periodica 8-11-2016



Cari Amici,
è convocata la riunione periodica di MDD
per il giorno MARTEDI’ 8 NOVEMBRE  alle ore 15.00
presso la Camera del Lavoro - Corso Porta Vittoria 43 Milano - Sala Fiom 2 piano.

Ordine del giorno:
Aggiornamenti, vari ed eventuali.
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